L'attuale Palazzo è stato realizzato nel XVI secolo dal Vignola su committenza del cardinale Alessandro Farnese, nipote dell'altro cardinale omonimo, che ne aveva precedentemente iniziato i lavori finché nel 1534 divenne papa con il nome di Paolo III.
La struttura voluta da Alessandro Farnese il Vecchio era una rocca fortificata, il cui progetto, affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane, si basava su una forma pentagonale. Il Vignola seppe poi armonizzare le linee dell'architettura creando un palazzo sontuoso e magnificente, tanto da divenire uno dei simboli del manierismo cinquecentesco.
Come si vede nell'immagine sopra, si accede all'edificio, composto da cinque piani, attraverso due rampe di scale, prima divergenti e poi convergenti verso il portone d'entrata.
La visita è dall'inizio alla fine una continua sorpresa, e ogni soglia varcata porta a comprendere la superba maestria degli artisti chiamati a contribuire alla celebrazione della Famiglia Farnese.
La visita è dall'inizio alla fine una continua sorpresa, e ogni soglia varcata porta a comprendere la superba maestria degli artisti chiamati a contribuire alla celebrazione della Famiglia Farnese.
Già all'altezza del Piano Rialzato è possibile ammirare lo stupendo cortile interno, progettato anch'esso dal Vignola, circolare e composto da due porticati, le cui volte affrescate da Antonio Tempesta preannunciano le bellezze che accoglieranno il visitatore all'interno.
Porta al piano superiore una stupenda ed ampia scala elicoidale, chiamata non a caso "Scala Regia", sostenuta da ben trenta colonne doriche. Man mano che si sale si percepisce tutta la magnificenza del luogo, in un crescendo di ammirazione che non abbandona lo sguardo nemmeno per un attimo.
Si giunge così al cosiddetto Piano Nobile: e qui ogni parete, persino ogni angolo delle numerose stanze cui si accede, lasciano senza fiato, per le magnificenze dei colori e per l'attenzione ad ogni particolare delle immagini. Nulla è lasciato al caso per celebrare la grandezza della Famiglia Farnese, in un trionfo di quella decorazione a grottesca che si diffonde nel Rinascimento con i numerosi ritrovamenti archeologici, e che si ispira a temi dell'antichità classica.
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