domenica 29 luglio 2012

PODERE DEL PRIORATO




E’ il mare infiammato intensamente dai raggi del sole nelle giornate d'estate, mentre le sue acque gareggiano con la floridezza dei boschi che iniziano a dominare non molto lontano dalla riva. Questa è la meravigliosa creatura a cui la Natura ha dato vita sulla Costa dell’Argentario.
Anziché tra la vita mondana di Porto Santo Stefano e Porto Ercole, ho preferito ammirare questo spettacolo recandomi sulle fortezze costruite nei secoli a protezione di un territorio considerato “militarmente” strategico; poi sono salita ancora, per arrivare sulla Punta Telegrafo, la vetta più alta del promontorio. Già mentre percorrevo la strada per arrivarvi, dolcemente mi allontanavo dal caos del paese sottostante, e mentre il silenzio mi avvolgeva potevo godere del paesaggio circostante nei suoi colori spennellati in molteplici e mutevoli sfumature.
Anche il posto in cui ho alloggiato mi ha concesso la possibilità di rivivere una realtà dimenticata da chi, come me, è abituato alla confusione della città. Si è in una zona detta "Strada del Priorato”: frazione di Albinia, nel comune di Orbetello, raggiungibile con l’Aurelia. Appena usciti dalla consolare, ci si ritrova piacevolmente smarriti nell’essere i soli, per diversi minuti, a percorrere in auto una strada sterrata, mentre lo sguardo inizia a spaziare tra campi di girasoli e terreni coltivati ad olivo e ancora filari di alti cipressi, e ancora più in là colline dalle linee verdi che sembrano poi sfumare delicatamente nell’azzurro del cielo.
Nell'ambito di tale splendida cornice, l'agriturismo "Il Podere del Priorato" accoglie in una struttura caratterizzata dalla finezza di un'eleganza lineare, essenziale, quasi discreta, quieta come il paesaggio che la circonda. Dalle stanze si può saziare la vista della scena del giardino perfettamente curato, arricchito dalla luminosità dei fiori così come dall’argenteo verde che riveste gli olivi. Anche all’interno tutto è caratterizzato da quell’attenzione al dettaglio che permette di vivere appieno quest’atmosfera quasi surreale: le camere sono luminose, arredate con i colori neutri di mobili high tech, dotate di ampi e comodi letti, e qualificate maggiormente dall’utilizzo di soluzioni ecosostenibili per l’approvvigionamento di acqua e riscaldamento o aria condizionata.
Ma quel qualcosa in più che rende davvero gradevole la permanenza ne "Il Podere del Priorato" è la capacità, da parte delle persone che lo gestiscono, di accostarsi al cliente con una spontaneità che sa andare oltre la pura gentilezza formale, pur senza mai cadere nell'invadenza; è la freschezza e la genuinità di un sorriso che rende l’atmosfera più familiare e che rende semplicemente naturale il fermarsi a chiacchierare.
Per ultimo, non posso non citare una colazione che vi farà realizzare appena alzati che...sì, la dieta può decisamente attendere! Un'incredibile tavolata di torte cucinate in casa, biscotti, frutta, succhi, e salumi, in aggiunta a caffè e latte serviti: una colazione che prima rapisce lo sguardo, e poi attende di essere gustata nello spazio allestito in giardino, mentre si inizia la giornata ammirando nella sua pienezza la campagna toscana che si sveglia.










giovedì 19 luglio 2012

DA OTTAVIO


Si tratta di un ristorantino in pieno centro romano, in Corso Rinascimento, proprio dietro Piazza Navona.
Da alcuni indizi ho intuito che forse ha cambiato gestione da poco, ma non ne sono sicura al 100%.
Comunque sia, io vi sono andata in compagnia la scorsa settimana per la prima volta, e devo dire che mi sono trovata veramente bene.
Il locale, di medie dimensioni, è un mix di richiami alla tradizione popolare e ambiente soft/chic.
Infatti le pareti sono valorizzate dai colori dei dipinti raffiguranti le maschere della Commedia dell'Arte e da tralci d'uva che si arrampicano, così come dal soffitto sono calate trecce di aglio. Anche la tavola è apparecchiata con le tovaglie di carta della classica trattoria romana.
Dall'altra, come detto sopra, non manca il tocco di eleganza, che non contrasta con l'arredamento sopra descritto ma anzi vi è "ben amalgamato": in particolare, su un lato vi è un grande specchio a parete, con una bellissima cornice in legno, colore oro e intarsiata (forse in stile barocco? non saprei, non me ne intendo molto!), il vetro antichizzato e illuminato da lanterne di rame.
Anche il servizio è impeccabile, veloce, discreto ma molto cortese. Noi abbiamo provato il menu a base di pesce!
Per cominciare abbiamo apprezzato un tris di antipasti composto da insalata di polpo e patate lesse, insalata di mare e sauté di cozze e vongole...una vera delizia di pesce freschissimo!
E questo era solo l'inizio! Poi siamo passati ai "piatti forti"...yummmm! 
Per primo abbiamo gustato il risotto alla pescatora e gli scialatielli con frutti di mare e pachino. Gli scialatielli sono un tipo di pasta all'uovo di formato lungo, tipici della Campania e in particolare della costiera amalfitana, dove sono nati alla fine degli anni '60 per mano dello chef Enrico Cosentino. Entrambi i piatti, serviti in una forma di carta stagnola realizzata con le sembianze di un cigno, erano ben conditi (forse anche un pò troppo oleosi!), saporiti e cotti al punto giusto. Nell'insieme creavano un accostamento di colori caldi e luminosi, in particolare grazie al rosso dorato dei dolci pachino.
Per secondo, entrambi ci siamo lasciati tentare dalla frittura di paranza, con piccoli merluzzi e calamari...molto tenera anche questa, fragrante e non troppo grassa. 
Infine, anche il contorno...che non è stato da meno (patate e cicoria ripassata in padella con un pò di peperoncino, quest'ultimo per i nostri gusti un pochino troppo...) per il quale, come capirete, è stato ben complicato trovare uno spazietto! 

ANDIAMO A LUCCA!


La visita della città di Lucca è stata una vera sorpresa!

La ricchezza del suo passato storico e artistico è racchiusa e custodita tra le strette vie costeggiate da palazzi medievali, e poi improvvisamente stupisce il visitatore che arriva nelle piazze su cui si affacciano alcuni dei principali monumenti.
I tre maggiori edifici di culto di Lucca, chiamata non a caso "la città delle cento chiese", sono il Duomo, la Chiesa di San Michele in Foro, e quella di San Frediano: tutte e tre molto antiche, si presentano al pubblico mostrando i numerosi cambiamenti che le hanno "segnate" nel trascorrere dei secoli, in un intreccio di arte romanica e gotica, e con gli interni ricchi di pregevoli affreschi.
Il Duomo è intitolato a San Martino di Tours, famoso per l'episodio miracoloso secondo il quale Cristo riconoscente gli sarebbe apparso in sogno dopo che Martino aveva diviso a metà con un mendicante seminudo il proprio mantello.
Nella navata sinistra della Chiesa è possibile ammirare l'antico crocifisso ligneo conosciuto come il Volto Santo: secondo la leggenda venne scolpito da Nicodemo, guidato dalla grazia divina, per tramandare le sembianze di Cristo; nascosto fino all'VIII secolo, il crocifisso venne ritrovato dal vescovo Gualfredo grazie ad un sogno rivelatore, e, messo su una barca, navigò senza equipaggio per molto tempo finché si lasciò avvicinare dal vescovo di Lucca Giovanni I nel 782. In realtà gli studiosi collocano la sua realizzazione non nel I sec, ma intorno al XII, in epoca romanica. Comunque sia, l'opera è divenuta in breve tempo oggetto di una forte venerazione, tanto da divenire uno dei simboli della città.
La facciata del Duomo, a cui si richiama anche quella della Chiesa di San Michele, è composta da un ampio portico a tre arcate, sovrastato da tre ordini di loggette dalle incrostazioni policrome sostenute da colonnine variamente intarsiate e decorate.
Non meno preziosa la facciata della Chiesa di San Frediano, con il bellissimo mosaico di probabile stile bizantino, raffigurante l'ascensione di Cristo Redentore. Il mosaico, a fondo oro, è maggiormente valorizzato dal contrasto con il resto della parete, in calcare bianco.



Oltre alle chiese, a rendere omaggio al passato medievale di Lucca spiccano alte tra le vie le due torri.
Quella "di Guinigi", appartenuta all'importante famiglia da cui prende il nome, è divenuta un altro dei simboli della città. Sulla cima vi è un piccolo giardino pensile, nel quale sono stati piantati alcuni lecci: non si sa a quando risalga la realizzazione di tale giardino, ma si suppone sia molto antica. 
L'altra torre, detta "delle Ore" per l'orologio collocato su una delle pareti, è la più alta della città.
Da entrambe è possibile godere di un bellissimo panorama di Lucca a 360 gradi.






Dopotutto, però, al di là delle bellezze che la arricchiscono, ciò che mi ha maggiormente colpito di Lucca è la sua lontananza dai fasti del "turismo di massa": è una città autentica, che sa accogliere il visitatore nella propria quotidianità, preservata dalle alterazioni di pesanti maschere. Ed è così che ho imparato ad amarla.
E a proposito di accoglienza, non si può non parlare della cinta muraria che circonda la città e che dà il benvenuto al turista. Risale al XVI - XVII  secolo (è la quarta in ordine cronologico costruita a difesa di Lucca), e la sua funzione è stata nel 1800 convertita da difensiva a civile. Infatti sull'intera struttura, è stata realizzata (magnifica idea!) una lunga passeggiata, che racchiude la città in un'oasi di pace e di verde, e che unisce all'aspetto ludico ricreativo del parco quello culturale di un forte retroscena storico. Così, se durante il giorno ci si può riparare dal caldo sotto una folta alberatura, nelle ore serali le mura, illuminate, sono avvolte in una suggestiva atmosfera.
Non solo, all'interno del parco è possibile visitare un bellissimo Orto Botanico. Istituito nel 1820 per volontà di Maria Luisa di Borbone, e quindi facente parte integrante anche questo della storia e della cultura della città, è stato arricchito da allora grazie all'opera fervente dei suoi curatori e ai numerosi scambi con altri Orti italiani ed esteri.
Per quanto riguarda un possibile posto dove alloggiare, voglio consigliare un posticino molto carino per un tranquillo soggiorno: si tratta del bed and breakfast La Corte dei Folletti (
http://www.cortedeifolletti.it), fuori dalle mura della città. L'ambiente ha un che di magico, grazie ai soffitti in travi, il pavimento in cotto toscano e le suppellettili in ferro battuto; mentre alle pareti le immagini affrescate di simpatici folletti e fate danno quel tocco in più che caratterizza la struttura. Inoltre con le belle giornate c'è la possibilità di fare la colazione in un delizioso giardinetto ricco di fiori e con tanto di laghetto e piccola cascata, il cui dolce movimento dell'acqua vi cullerà anche di notte!
Infine, vorrei consigliare alcuni siti da consultare al riguardo:

ALLORA  BUON DIVERTIMENTO E BUONA VISITA!