Si tratta di un ristorantino in pieno centro romano,
in Corso Rinascimento, proprio dietro Piazza Navona.
Da alcuni indizi ho intuito che forse ha cambiato gestione da poco, ma non ne sono sicura al 100%.
Comunque sia, io vi sono andata in compagnia la scorsa settimana per la prima volta, e devo dire che mi sono trovata veramente bene.
Il locale, di medie dimensioni, è un mix di richiami alla tradizione popolare e ambiente soft/chic.
Infatti le pareti sono valorizzate dai colori dei dipinti raffiguranti le maschere della Commedia dell'Arte e da tralci d'uva che si arrampicano, così come dal soffitto sono calate trecce di aglio. Anche la tavola è apparecchiata con le tovaglie di carta della classica trattoria romana.
Dall'altra, come detto sopra, non manca il tocco di eleganza, che non contrasta con l'arredamento sopra descritto ma anzi vi è "ben amalgamato": in particolare, su un lato vi è un grande specchio a parete, con una bellissima cornice in legno, colore oro e intarsiata (forse in stile barocco? non saprei, non me ne intendo molto!), il vetro antichizzato e illuminato da lanterne di rame.
Anche il servizio è impeccabile, veloce, discreto ma molto cortese. Noi abbiamo provato il menu a base di pesce!
Da alcuni indizi ho intuito che forse ha cambiato gestione da poco, ma non ne sono sicura al 100%.
Comunque sia, io vi sono andata in compagnia la scorsa settimana per la prima volta, e devo dire che mi sono trovata veramente bene.
Il locale, di medie dimensioni, è un mix di richiami alla tradizione popolare e ambiente soft/chic.
Infatti le pareti sono valorizzate dai colori dei dipinti raffiguranti le maschere della Commedia dell'Arte e da tralci d'uva che si arrampicano, così come dal soffitto sono calate trecce di aglio. Anche la tavola è apparecchiata con le tovaglie di carta della classica trattoria romana.
Dall'altra, come detto sopra, non manca il tocco di eleganza, che non contrasta con l'arredamento sopra descritto ma anzi vi è "ben amalgamato": in particolare, su un lato vi è un grande specchio a parete, con una bellissima cornice in legno, colore oro e intarsiata (forse in stile barocco? non saprei, non me ne intendo molto!), il vetro antichizzato e illuminato da lanterne di rame.
Anche il servizio è impeccabile, veloce, discreto ma molto cortese. Noi abbiamo provato il menu a base di pesce!
Per cominciare abbiamo apprezzato un tris di antipasti
composto da insalata di polpo e patate lesse, insalata di mare e sauté di cozze
e vongole...una vera delizia di pesce freschissimo!
E questo era solo l'inizio! Poi siamo passati ai
"piatti forti"...yummmm!
Per primo abbiamo gustato il risotto alla pescatora e
gli scialatielli con frutti di mare e pachino. Gli scialatielli sono un tipo di
pasta all'uovo di formato lungo, tipici della Campania e in particolare della
costiera amalfitana, dove sono nati alla fine degli anni '60 per mano dello
chef Enrico Cosentino. Entrambi i piatti, serviti in una forma di carta
stagnola realizzata con le sembianze di un cigno, erano ben conditi (forse
anche un pò troppo oleosi!), saporiti e cotti al punto giusto. Nell'insieme
creavano un accostamento di colori caldi e luminosi, in particolare grazie al
rosso dorato dei dolci pachino.
Per secondo, entrambi ci siamo lasciati tentare dalla
frittura di paranza, con piccoli merluzzi e calamari...molto tenera anche
questa, fragrante e non troppo grassa.
Infine,
anche il contorno...che non è stato da meno (patate e cicoria ripassata in
padella con un pò di peperoncino, quest'ultimo per i nostri gusti un pochino
troppo...) per il quale, come capirete, è stato ben complicato trovare uno
spazietto!
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